Mendelssohn e Brahms: due modi di costruire un rapporto intimo con Dio attraverso la preghiera

 

MENDELSSOHN – Hör mein Bitten – Hymne  – soprano, coro e organo

L’Inno per soprano, coro e organo, scritto nel 1844 non appartiene al Mendelssohn più noto, il suo ascolto costituisce un’occasione preziosa per cogliere certe caratteristiche stilistiche del compositore, celebre per aver riscoperto e fatto riscoprire la musica barocca e in generale le tecniche compositive a lui antecedenti (a cominciare da Bach). L’inizio dell’Inno è una delicata preghiera affidata al soprano solista nell’Andante introduttivo, su accompagnamento dell’organo in forma polifonica, un inizio di vera “solitudine” spirituale e musicale che non lascerebbe presagire la parte drammatica successiva . Nel successivo Allegro moderato interviene infatti il coro, in un dialogo con il soprano molto sferzante sotto il profilo imitativo contrappuntistico e armonico . La musica ancora una volta diventa chiave di lettura del testo, che descrive un battaglia tra l’uomo che, in apparente solitudine, deve affrontare i suoi nemici che lo deridono . Anche l’armonizzazione sottolinea la teatralità del momento, che non è un registro facilmente rintracciabile nelle composizioni di Mendelssohn , ma qui è ben efficace . Abbastanza diversa è l’ultima sezione, dove torna centrale la grande cantabilità tipica dell’autore . “Mendlessohn non ha scritto i temi più geniali, ma certamente i più nobili”- diceva spesso il maestro Luigi Toja: eccone mirabile una conferma.

 

HÖR MEIN BITTEN

Hör mein Bitten, Herr, neige dich zu mir,
au deines Kindes Stimme habe acht!
Ich bin allein: wer wird mir Tröster und Helfer sein?
Ich irre ohne Pfad in dunkler Nacht!
Hör’ mein Bitten, Herr, neige dich zu mir,
auf deines Kindes Stimme habe acht!

Die Feinde sie droh’n und heben ihr Haupt:
«Wo ist nun der Retter, der ihr geglaubt?»
Sie lästern dich täglich;
sie stellen uns nach und halten
die Frommen in Knechtschaft und Schmach.

Mich fasst des Todes Furcht bei ihrem Dräu’n!
Sie sind unzählige, ich bin allein;
mit meiner Kraft kann ich nicht widersteh’n;
Herr, kämpfe du für mich, Gott, hör’ mein Fleh’n!

0 könnt’ ich fliegen wie Tauben dahin,
weit hinweg vor dem Feinde zuflieh’n!
In die Wüste eilt’ ich dann fort, fände Ruhe am schattigen Ort.

ASCOLTA LA MIA PREGHIERA

Ascolta la mia preghiera, o Signore,
volgiti verso di me, dà ascolto alla voce del foglio tuo!
Io sono solo, chi mi consolerà e salverà?
io erro senza meta nell’oscura notte!
ascolta la mia preghiera, o Signore,
volgiti verso di me, dà ascolto alla voce del foglio tuo!

I nemici minacciosi alzano il capo e dicono:
«ove è il Salvatore, a cui credete?»
Essi bestemmiano ogni giorno, ci perseguitano,
nella vergogna e nell’infamia tengono le anime pie.

Il terrore della morte,
per la loro minaccia, mi attanaglia!
Innumerevoli essi sono, mentre io tutto solo;
con le mie forze non posso resistere, o Signore,
combatti tu per me, o Dio, ascolta il mio pianto!

Potessi io fuggire là come le colombe,
fuggir via lontano dal nemico!
nel deserto io m’affrettavo,
trovavo rifugio in un luogo ombroso.

 


BRAMHS – Geistliches Lied (Canto spitituale) op. 30 – coro e organo

Brano appartenente alla sua fase giovanile, fu composto da Brahms a 23 anni nel 1856. Di grandissima espressività, probabilmente è il brano che , nella storia della musica, ha meglio comnciliato le tecniche contrappuntistiche (delle epoche precedenti) con il desiderio del musicista ottocentesco di esprimere un sentimento molto intimo, quello della fiducia nella volontà di Dio . L’ascolto del brano in effetti trascina l’uditorio in una dimensione totalmente distaccata dagli affanni della vita quotidiana e ci regala momenti di sincero abbandono, non astratto o superficiale, ma concretamente ancorato nel rapporto tra l’intimità umana e Dio, come si trattasse di una riscoperta di una sintonia che risale al momento della Creazione. L’Amen finale è il supremo compimento di questa armonia e in essa l’autore inverte l’andamento che finora aveva seguito (i tenori seguivano i soprani e i bassi seguivano i contralti): nell’Amen i contralti seguono i bassi e i tenori seguono i soprani, quasi a dire che in qualunque modo si viva la fede , la fiducia in Dio trova comunque il suo riscontro positivo nella Sua volontà.

 

GEISTLICHES LIED

Laß dich nur nichts nicht dauren mit Trauren,
sei stille, wie Gott es fügt, so sei vergnügt mein Wille!
Was willst du heute sorgen auf morgen?
Der Eine steht allem für, der gibt auch dir, das Deine.
Sei nur in allem Handel ohn Wandel,
steh feste, was Gott beschleußt,
das ist und heißt das Beste. Amen.
(Paul Flemming)

CANTICO SPIRITUALE

Non stare tanto tempo a rattristarti, calmati,
come decide Dio, sia indirizzato con contentezza il mio volere!
Cosa vuoi preoccuparti oggi per il domani?
L’Unico è a capo di tutto, Lui darà anche a te il tuo.
Basta che il tuo agire sia senza tentennamenti,
che rimanga fermo, quel che Dio decide è e rappresenta il meglio. Amen.